Francesco
Antonio Brocu - Inventore |
GADONI Tex Willer impugnò la sua Broccu... No,
purtroppo quel fumetto non è mai stato disegnato, la storia
era sul punto di imboccare la strada che porta al Gennargentu,
ma poi è andata diversamente. Scherzi del destino. Quel
genietto di Francesco Antonio Broccu da Gadoni, nato e
cresciuto tra i boschi di castagni e noccioli, probabilmente
arrivò primo alla clamorosa scoperta, ma mister Colt fu più
veloce. Per dirla sempre con Tex - il ranger più famoso e
amato delle strisce, nato dalla penna di Gianluigi Bonelli e
dalla matita del sardo Aurelio Galleppini, il mitico Galep -
l'americano sparò per primo, |
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impallinando
per la vita l'ingegnoso fabbro del paese sul
Flumendosa e relegandolo nella lunga lista degli
inventori beffati. Non fu un duello all'Ok Corral, ma
una sfida a distanza, peraltro senza che l'uno sapesse
dell'altro. Vinse il marinaio Samuel Colt, che fu più
rapido a brevettare l'arma che avrebbe rivoluzionato
l'Ottocento, la più famosa dell'epopea western: la
pistola a tamburo.
QUIZ IN TV Per Broccu tante attestazioni di
stima, menzioni postume nell'elenco degli inventori
superati sul filo di lana (accanto al più illustre,
Meucci, e il suo telefono, poi brevettato da Bell). Poi
pagine e pagine di cronache di paese, una tesi di
laurea, persino una ricerca degli alunni della
scuola media. Anche un piccolo momento di gloria
televisiva nei mesi scorsi, quando Carlo Conti |
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nell'Eredità su Raiuno lo promosse materia
da quiz: Come si chiama l'italiano che inventò la pistola
a tamburo prima di Colt? Tziu Broccu, per l'appunto.
INGEGNOSE SCOPERTE Era l'anno di grazia 1833. Francesco
Antonio, figlio di Battista e Angelica Poddi, aveva 37 anni.
Casa e bottega a Coa 'e muru numero 10, cuore di Gadoni. Aveva
già all'attivo piccole e ingegnose scoperte, un lungo elenco
riportato dal parroco Raimondo Bonu nel secolo scorso, poi
approfondito da Gabriele Ortu venti anni fa: un mulino a ruota
verticale, un organo realizzato con comuni canne, una campana,
un orologio a pendolo che aveva come quadrante il pannello
della porta d'ingresso dell'abitazione con le lancette rivolte
verso l'esterno. Ancora: una matracca che produceva un
suono così forte da trasformarsi in un detto ancora in uso a
Gadoni per indicare un suono assordante ( parit sa matracca
de maistu Broccu ). Testimoniano le cronache del tempo: era
un fabbro dal multiforme ingegno . Batti e ribatti (sul
ferro), dalla fucina dell'artigiano cominciarono a spuntare le
pistole, gli schioppi, come allora si chiamavano. Finché
dalle mani dell'inventore prese forma un'arma che non si era
mai vista: una pistola con sei (o quattro) cannette che
giravano attorno a un perno per incastrarsi poi su una canna
più lunga. Se non era ancora il tamburo, Broccu c'era andato
vicinissimo. Per il piccolo genio gadonese arrivarono premi,
riconoscimenti, denaro. Si dice che fosse stato invitato a
Cagliari per dare una dimostrazione della sua scoperta a re
Carlo Alberto senza però presentarsi. Susanna Secci,
pronipote del maestro del ferro, ha dedicato alla scoperta un
capitolo della sua tesi di laurea: «Dalle mie ricerche
risulta che lo schioppo fu spedito nel 1833 in Continente per
essere esaminato dal re, ma poi non se n'è saputo più niente».
SIMBOLO WESTERN Ma in quegli anni la storia delle
invenzioni correva veloce. Tre anni dopo Broccu, Samuel Colt,
marinaio in giro per il mondo, brevettò la sua pistola a
tamburo. Era il 1836. L'epopea western aveva la sua arma, il
suo simbolo.
Per il maestro ferraio un posto d'onore nella storia del suo
paese. E da oggi, fino a domenica, anche una mostra che
l'amministrazione comunale gli dedica nell'ambito di
“Prendas de ierru”. Antonello Secci e Roberto Deidda,
sindaco e vice, hanno fatto gli straordinari per recuperare il
materiale sparso nelle case dei gadonesi. «Abbiamo
organizzato una mostra battezzata “Armas”, nel palazzo
comunale saranno |
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esposte alcune
pistole costruite da Broccu e altri antichi pezzi conservati
nelle abitazioni del paese. Presto avvieremo una ricerca,
forse una borsa di studio, per ricostruire la sua figura»,
dice Secci. |
PISTOLE
IN MOSTRA La mostra proporrà la pistola a una canna ad
avancarica con due cani esterni, forse la prima costruita dal
fabbro che diventò armaiolo, custodita nella casa in via
Umberto da Marcello Agus e Luisa Broccu, pronipote
dell'inventore: «Ci è stata tramandata di generazione in
generazione. Forgiata la canna, è stata realizzata tutta a
mano». E ci sarà un altro pezzo forte, una pistola di alto
pregio artigianale, forse simile all'arma a quattro canne che
ha reso famoso Broccu. L'hanno messa a disposizione Pietro
Bulla e Alma Cocco, un'altra pronipote del fabbro, che in
questi giorni apriranno ai visitatori la bella Casa Floris, in
centro, con una splendida cantina, dove allestiranno una
mostra fotografica di Mimmo Caruso sul rito di Is Fraccheras,
presenteranno la lavorazione del formaggio e del tappeto e un
concerto (domenica) del coro Boghes de Gaudiu 'onu: «Broccu
era diventato un finissimo artigiano - racconta Bulla - grazie
alle sue invenzioni ebbe relazioni con tante persone al di
fuori del mondo agropastorale. Dove sono finite le sue armi?
Difficile dirlo. Il nonno di mia moglie raccontava di averle
viste con i suoi occhi».
IL GIRO DEL MONDO Le invenzioni di maistu Broccu hanno
fatto il giro dell'Isola e del mondo. Molte armi sono state
segnalate ad Aritzo, Desulo, a Cagliari, si racconta che altri
pezzi siano finiti negli Stati Uniti. Della pistola che pare
gli abbia fruttato un premio di 300 franchi non è rimasta
traccia. Piccolo di statura, mani forti e ingegno da vendere,
un giorno a metà dell'Ottocento perse la memoria. Visse fino
a 85 anni, morì nel 1882. Addio alle pistole, alle invenzioni
che l'avevano reso famoso senza però farlo entrare
nell'Olimpo dei geni. Gadoni lo celebra nella manifestazione
Autunno in Barbagia. Tra i gioielli invernali, Prendas de
ierru , il fabbro avrà un posto importante. Insieme con
la miniera di |
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Funtana Raminosa (dove si estraeva il rame per i
bronzetti nuragici), Casa Floris, la suggestiva fiaccolata di
Is Fraccheras, domenica all'imbrunire, con le grandi fascine
di asfodelo che si accenderanno in un rito propiziatorio da
non perdere. Ma anche con i prodotti tipici, sa coccoi 'e
gerda, il pistoccu, i guanciali, le creme di frutta, i
culurgionis fritti da gustare per strada, street food tutto
gadonese. Senza dimenticare il Tacco in calcare, la foresta di
Corongia, il pinnacolo di Su Campalini che si affaccia sul
canyon scavato dal Flumendosa. Un paesaggio che fa tanto
selvaggio West, ideale per ambientare le avventure a fumetti
del ranger amico degli indiani. A Gadoni sorridono all'idea,
però sarebbe stato bello leggere che il personaggio inventato
da Bonelli e Galep, Tex Willer, impugnava una Broccu. E non
una Colt.
LELLO
CARAVANO DA UNIONE SARDA 2010
caravano@unionesarda.it
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La pistola
opera di F.A.Brocu esposta durante la prima mostra delle
armi durante la manifestazione prendas de jerru anno
2010. |
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